Teatro

VERTIGO - il secolo di arte off-media dal futurismo al web

VERTIGO - il secolo di arte off-media dal futurismo al web

Il Novecento è stato il momento in cui l'arte ha ramificato di più il proprio linguaggio espressivo attraverso l'esperienza della multimedialità, con un senso di euforia che ne ha caratterizzato la ricerca fin dall'inizio del secolo ed avvolgendo il lavoro degli artisti in una sorta di ”vertigine” per le nuove opportunità ed i nuovi strumenti espressivi. L'esposizione documenta gli sconfinamenti e le contaminazioni, a cominciare dalle avanguardie storiche (Futurismo, Suprematismo, Costruttivismo, Dadaismo, Surrealismo), per affermare la caduta dello “specifico artistico” (pittura e scultura), a vantaggio dell'intreccio multimediale. Attraverso uno spettacolare allestimento di Denis Santachiara e un percorso di oltre 400 opere (quadri ma non solo: film, installazioni, fotografie e tanto altro) il visitatore guarda alla storia dell'arte del XX secolo come a un periodo di radicali cambiamenti, di invenzioni, di innovazioni. La sistematica e progressiva introduzione di nuovi media ha favorito una decisiva contaminazione dell'esperienza estetica che si suole definire “classica”, abolendo presunte separazioni a favore di una interdisciplinarietà linguistica dell'arte stessa nella sua autonoma identità. La mostra vuole inquadrare tutte le forme di comunicazione mediatica degli ultimi 100 anni fino alle più recenti elaborazioni digitali, partendo dalle prime incursioni “storiche” nel campo delle tecnologie (Marinetti, Duchamp, Dalì) per documentare come l'arte abbia messo in crisi con evidenza le proprie tradizionali forme di espressione. Così si spiega come l'avanzamento della tecnologia abbia influenzato la percezione della realtà e la sua rappresentazione e, di conseguenza, come l'arte, nelle sue differenti declinazioni, sia divenuta effettivamente “off-media” (come il sottotitolo della mostra indica). La prima sezione, 1911/1962, parla di un tempo in cui “il quadro non basterà più” e dei contatti tra cinema e fotografia(Picasso e Magritte, solo per citarne alcuni); la seconda, 1963/2005, mostra il ruolo di televisione e computer tra films e videoarte (Bruce Nauman, Ed Ruscha, Laurie Anderson, ma anche Andy Wharol, Léger, Beuys, Kiefer, tra gli innumerevoli); la terza, 2007, fa il punto sulle tendenze attualissime con l'esposizione di alcune vicende artistiche che stanno caratterizzando l'anno in corso (Vanessa Beecroft, tra gli altri). Il percorso comprende anche una sezione con oggetti testimoni dell'evoluzione mediatica, dai primi grammofoni all'I-pod. La mostra è l'evento inaugurale del MAMbo, il nuovissimo Museo dell'Arte Moderna di Bologna, che ha sede in uno splendido ambiente appositamente recuperato. Il catalogo Skira è un punto fermo sul discorso artistico per completezza ed omogeneità. Bologna, MAMbo, fino al 4 novembre 2007, da martedì a domenica dalle 10 alle 18, giovedì dalle 10 alle 22, lunedì chiuso, ingresso euro 9,00, catalogo Skira, infoline 051.6496611, sito internet www.mambo-bologna.org.